mercoledì 13 febbraio 2008

Cavi di alimentazione AC Crystal Cable Power (circa 1000 euro) vs cavo semplice da computer (meno di 5 euro)

Mi dispiace per i cavofili ispirati, ma il nostro amico negoziante ci sta prestando cavi su cavi che noi sottoponiamo alle nostre prove senza alcuna pietà. Dopo i cavi di potenza ed i cavi di segnale è arrivato il turno dei cavi di alimentazione , quelli che servono ad attaccare l’impianto alla rete.

In questo caso, per quanto mi riguarda, il test alla cieca è d’obbligo, perché mi pare che il buon senso dica che è ovvio che un metro di cavo dopo molti metri di cavo dentro al muro sia inutile. Proprio per questo io mi sono tenuto fuori dalla prova, perché avrei avuto un bias a dire che tutto suonava uguale. Per cui grazie alla disponibilità del solito negoziante, che ci ha dato due di questi cavi per provare (duemila euro, quattro milioni mica ridere), io mi sono messo a manovrare i cavi mentre i quattro soliti amici non sapevano assolutamente quale componente fosse in gioco, salvo vedere che i diffusori erano gli stessi.

Dapprima ho usato i cavi per alimentare i VTL (pre e finale), attaccandoli a prese shucko che sono nel muro dietro al mio impianto (non ho una ciabatta ma molte prese nel muro) risultato: nessunissima differenza, giudizi completamente a caso. A questo punto li ho utilizzati per alimentare i due diffusori quad ESL63, ed anche in questo caso nessuna differenza. Ho provato addirittura ad alimentare una cassa con il cavo da computer, ed un’altra con il cavo Power, immaginando che anche una minima differenza si sarebbe avvertita nell’immagine sonora che, come saprete, questi diffusori restituiscono con una fedeltà impressionante. Niente da fare. Nessuno riusciva a distinguere la benchè minima differenza.

Come sempre, girovagando per cercare i prezzi, mi sono imbattuto nella solita prova ispirata del recensore gastronomo e poeta di turno. La cosa singolare, questa volta, è che la prova è stata fatta dal recensore stesso in un impianto molto simile al mio, con dei diffusori Quad pilotati da degli amplificatori a valvole. Ebbene, quello che dice l’ispiratissimo recensore è prima di tutto che c’è una “differenza SEMPRE MARCATA tra il cavo standard e di cosiddetti "cavi speciali" che si sono dimostrati "diversi" e apportatori di benefici udibili e obiettivi” (non ho sbagliato a scrivere, dice proprio "benefici udibili e obiettivi" e la frase SEMPRE MARCATA è scritta in maiuscolo nella recensione!). Poi continua in estasi: “Si tratta di un cavo che unisce alla definizione e ad una ambienza notevole una buona dose di calore nella riproduzione dell'evento sonoro. Il soundstage è profondo, non profondissimo ma ben proporzionato…. Notevole il "silenzio" con totale scomparsa della "grana" presente con il riferimento. Resa sonora molto analitica, radiografante. Ottima la riproduzione della voce, molto realistica, i bassi ci sono tutti, ben frenati e senza fastidiosi effetti di coda".

Allora, intendiamoci.

O qui siamo tutti sordi, e abbiamo bisogno urgente di un otorino, o questi ci prendono in giro.

Per cablare il mio impianto ci vorrebbero cinque cavi di questo tipo, cioè la simpatica cifra di cinquemila euro (dieci milioni). Significa un abbonamento in platea alla stagione della Scala di Milano per sette anni! Per una persona dallo stipendio normale sono tre mesi di lavoro! E, a sentire questo signore ed i suoi amici, ci sono benefici udibili ed obiettivi. Ebbene, siccome obiettivo nel Dizionario De Mauro significa “che si basa su fatti o dati”, dove sono questi fatti? Dove sono questi dati? Se il dato obiettivo è il miglioramento del suono vuole dire che tutti lo possono sentire, ma noi non l’abbiamo sentito.
Perché?

Siamo sordi? Possibile, allora vengano loro a fare la prova qui alla cieca, e vediamo se siamo noi ad essere sordi o loro a dire cose inaccurate.

Il nostro impianto non è abbastanza “rivelatore” (nonostante il suo costo infernale)? Bene, ci invitino a casa loro e facciano insieme a noi la prova alla cieca.

Queste affermazioni, fatte in totale libertà ed irresponsabilità (nessuno chiederà mai conto al recensore delle sue affermazioni, visto che in audiofilia è vero tutto ed il contrario di tutto) sono a mio giudizio molto scorrette nei confronti dei consumatori, in quanto ingenerano nel potenziale acquirente la certezza che con questo cavo l’impianto si sentirà meglio, certezza che è tutto meno che dimostrata. Forse nessuno se ne frega perché il mercato è talmente ridotto da non suscitare interesse, ma io ritengo che dal punto di vista della difesa del consumatore queste affermazioni categoriche siano molto, molto, molto discutibili e – se devo essere sincero – data per scontata la buona fede del recensore, non capisco perché vengano fatte. Naturale che se il recensore vuole affacciarsi qui per fornirci il suo legittimo punto di vista è più che il benvenuto, e gli prometto un ambiente amichevole ed una discussione rispettosa di lui e delle sue idee, qualunque esse siano.

Nel frattempo, io sfido PUBBLICAMENTE il recensore o chiunque altro a riconoscere, a casa sua e nel suo impianto, se il suo impianto è alimentato da questi magici cavi da mille euro o dai miei cavi per computer da tre euro. Sono sicuro che il negoziante me li affiderà per un'altra prova. In palio ci mettiamo giusto giusto la cifra che costano i due cavi, duemila euro. Se io perdo il vincitore si becca duemila euro sull’unghia. Se invece vinco io fa un’offerta di duemila euro all’Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro, così non mi faccio la nomea di avido grassatore.

Vogliamo scommettere che anche questa volta nessuno accetta? Che quei soldi così ben spesi (nevvero, sono miglioramenti udibili ed obiettivi, addirittura scompare la grana ed è notevole il “silenzio”, se li deve rischiare lui identificando una differenza che vi ha assicurato essere SEMPRE MARCATA (è scritto in maiuscolo nell’articolo originale!) non si sogna neanche di metterli in palio?

La differenza tra un Brunello di Montalcino (cinquanta euro) ed il Tavernello (due euro) è marcata. La differenza tra un maglione di cachemire da ottocento euro ed uno di lana da venti euro comprato al mercatino è marcata. La differenza tra una cravatta di Marinella (novanta euro) ed una da cinque euro è marcata. Se qualcuno mi offre duemila euro per riconoscere bendato una di queste coppie di oggetti, io accetto al volo. Se la differenza tra i cavo Crystal Cable (mille euro) ed il cavo da computer (tre euro) è così marcata perché non accettano di guadagnare questi soldi così facilmente? Qualcuno ha una spiegazione? O la risposta è, parafrasando una espressione ben più grossolana, che è molto facile fare gli ispirati con i soldi degli altri?

A proposito, c’è una appendice piuttosto curiosa.

Come avrete capito con il rivenditore che ci ha prestato i cavi si è stabilito un bel rapporto di fiducia. Io ho comprato da lui un cd player molto costoso (il Nagra) ed un altro di noi sta provando l’apparecchio per demo, e sta pensando di comprarselo anche lui. Insomma, per suo merito (disponibiltà infinita) stiamo diventando ottimi clienti. Ebbene, io l’ho chiamato e gli ho detto che avevo letto le recensioni e che stavo pensando di comprarmi il cavo da mille euro in un paio di esemplari. Gli ho chiesto c che prezzo mi avrebbe fatto. Indovinate cosa mi ha risposto? Non ci crederete, ma mi ha detto di ripensarci e che me ne farà provare un modello molto più economico che secondo lui va altrettanto bene. Ho la fortissima sensazione che, pur non avendola ancora letta, sapesse benissimo cosa ci sarebbe stato scritto dentro questa recensione!

Grazie a tutti per l'incoraggiamento, per i commenti e per le critiche. Tutte cose molto gradite in questo blog, dove non esistono lucchetti nè espulsioni.

56 commenti:

Telstar ha detto...

he he he

Scherzi a parte (non conosco gli AC Crystal), credo che tu abbia una buona/ottima rete elettrica.

In condizioni penose ci sarebbe dovuta essere qualche differenza (ma un filtro da 2-300 euro avrebbe comunque risolto il problema).

/Guido

Anonimo ha detto...

Bollorino ha le Quad988 installate in MANSARDA. L'ambiente fa una bella differenza per diffusori a radiazione dipolare.
Inoltre come specifica l'autore della recensione incriminata "Aggiungo che tutti i componenti della mia catena di ascolto, con l'eccezione ovviamente del Pre Passivo, sono sotto filtri di rete dedicati Blacknoise"
A questo punto è Malde che deve andare da Bollorino, non viceversa.

Venanzio ha detto...

Maldè non ha problemi ad andare da Bollorino. Anzi, si fida di Bollorino, a patto che faccia le prove in cieco.

Quanto alla mansarda, i cavi funzionano solo in mansarde? Se uno ha la fortuna di avere lo stereo in un bel salone vanno bene i cavi da computer. Quanto al Blacknoise, bisognerebbe comprare un altro apparecchio per valorizzare i cinquemila euro di cavi???

ma insomma, fatemi il piacere...!

Anonimo ha detto...

bravo! stai facendo un ottimo lavoro e ti seguo quotidianamente.Vorrei aggiungere che esistono delle ragioni scientifiche che spiegano perchè i cavi debbano suonare identicamente (http://www.renatogiussani.it/mito_dei_cavi.htm). Chiunque dica il contrario esprime una propria opinione priva di fondamenti scientifici. Dirà: "ma io li sento diversi" e io ribatterei "io credo nei tarocchi". La validità di queste due affermazioni è la stessa.

Anonimo ha detto...
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Venanzio ha detto...

Io mi accontenterei che qualcuno del club degli ispirati revisori dei cavi fosse in grado di distinguere alla cieca un cavo di alimentazione da tre euro da uno che ne costa duemila.

Convincete qualcuno a provarci???

Anonimo ha detto...

Vi rode il culo solo perchè nel forum dei professionisti non hanno accettato dilettanti come voi.
Ma ce li vedete un monumento del giornalismo non solo audio come Bebo Moroni, un illuminato editore come Andrea Bassanelli, uno stimato professore universitario come Bollorino, un sommo artigiano come Olimpia, un maestro delle incisioni come Lincetto, una persona di cultura enciclopedica come Carlo Carli, per non parlare di audiofili storici come Gioacchino Lorelli, Pasquale Santoiemma Giacoia, Claudio Consigli... a discutere con voi?
Ma siete davvero così presuntuosi da pensare che gente di questo calibro dovrebbe perdere tempo per confutare le vostre assurdità??

Anonimo ha detto...

Carissimo Pasquale, la rabbia del Maldè e tale da alimentare non solo un rancore infernale, ma anche alcuni dei suoiapparecchi che vanno a 220 volts.

Il dottor Francesco Bollorino sarà uno stimatissimo professionista, ma sicuramente non è un professore universitario.

Come potete infatti controllare personalmente nel sito
http://cercauniversita.cineca.it/php5/docenti/cerca.php

si nota che il suddetto Bollorino non è per nulla professore, ma semplicemente Ricercatore. Per uno che ha la bellezza di 57 anni (essendo, come da sito dell'ordine dei medici, nato l'8/11/1951) non la definirei una carriera brillantissima, diciamo che sta navigando dolcemente verso una meritata pensione!! Mettiamolo nel novero dei geni incompresi, anche considerando che il suo curriculum scientifico, che è possibile evincere inserendo il suo cognome nel sito PubMed (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez/) si nota il numero di pubblicazioni scientifiche che ha prodotto: zero (bello internet, vero?).

Evidentemente è troppo dedito a valutare il marmoreo suono degli impianti alimentati da cavi esoterici.

Il maestro delle incisioni Lincetto (figlio di un direttore di conservatorio, quindi lievemente raccomandato) ha già il suo bel daffare a tenere a bada chi lo inchioda su Videohifi (guardate il thread "audiofilia ed ambiente" che figura sta facendo).

Per quanto riguarda Santoiemma è illeggibile, gli altri non vengono letti. Insomma, mi sembra una cricca decisamente debole ed indebolita...

Anonimo ha detto...

Ah Pasqua', ti pagano per dire 'ste fesserie?

Telstar ha detto...

FLAME!

:)))

Anonimo ha detto...

pasquale, la tua ironia è forte!!!

Venanzio ha detto...

Da gestore del locale ho controllato quanto scritto dall'anonimo ed è tutto verissimo.

Sul fatto che Santoiemma sia illeggimile posso solo dire che io non riesco a leggerlo, ma forse è un mio limite culturale. Io parlo italiano.

Anonimo ha detto...

i cavi sono fondamentali!
ah, avete per caso visto i miei occhiali a raggi X per vedere le donne nude?

Anonimo ha detto...

Vedo che parlare di cavi porta sempre a discussioni e polemiche. Io mi fido della prova alla cieca, se non sentono differenze, allora non ci sono. Comunque continuate cosi', almeno i vostri giudizi sono giudizi sia nel bene che nel male, non dei racconti fantastici propabilmente assimilabili alle allucinazioni da alcol o oppiacei.
Ciao

Simone

P.S.
Per chi sparla del club 0.1db del grande Giussani, è meglio se prima legge le argomentazioni che ci sono alla base di tale "club".

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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MyF ha detto...

Caro Pasquale....quello che ci rode il culo...per intenderci...
Quando avrai la cortesia di dirmi dove tutti costoro si sarebbero laureati in "audiofilia" prometto di iscrivermi immediatamente ai corsi e di parlare solo dopo aver conseguito la laurea.
Fino ad allora...

Saluti

Venanzio ha detto...

mi pare di poter dire che l'intervento di Pasquale sia decisamente sarcastico!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, bisogna aprire gli occhi: c'è gente che fabbrica cavi nel sottoscala e li vende al pari di gioielli. Non è il caso di farsi prendere in giro da questo personaggi.
Nel settore professionale dove la musica "la fanno" non eiste questa cultura esoterica dei cavi. Inutile cercare conforto nei cavi quando magari si hanno altri problemi, tipo ambiente non adatto o apparecchi "sola" (e ce ne sono in giro, esperienza personale).

Bravo Malde con questa iniziativa. Continua così !

Venanzio ha detto...

Nel mondo professionale i costi devono essere tenuti bassi, quindi sono disposti a spendere in apparecchi (o cavi) solo a ragion veduta, ovvero se migliorano il suono, o se sono più affidabili o versatili.

Provate a chiedere a qualunque professionista in questo campo cosa ne pensa dei cavi, e avrete molto da imparare.

Almeno io ho imparato moltissimo.

Grazie per l'attenzione

Franco ha detto...

Ciao a tutti,
io sono tra quelli che pensa che la differenza tra i cavi ci sia.
Certo è che sui costi spropositati di questi ci sarebbe da fare un discorso lungo, tanto quanto penso che non sempre un cavo più costoso di un altro sia superiore.
Credo fermamente che un cavo dedicato, ma dal costo basso, possa battersela con cavi molto costosi.
Penso sia solo questione di filosofia costruttiva.
Se un cavo costosissimo è improntato all massimo dettaglio ed in qualche modo freddezza, che tanto piace agli audiofili e che la scambiano per trasparenza, ritengo che altri dal costo molto più basso, possano assolvere allo stesso fine.
Ho un BCD di alimentazione che ho confrontato con altri, non molti a dire il vero, ed è quello che per i miei gusti dimostra di essere molto gradevole rispetto agli altri.
Ad esempio, il VDH Maintream ha innegabilmente più corpo del BCD, ma è anche più scuro.
Non so se in doppio cieco riuscirei a distinguerli, ma quando ho acquistato il VDH, non sapevo minimamente come suonasse e quindi non avevo nessuna aspettativa.
Una volta provato, non ho potuto fare altro che constatare che le mie impressioni fossero identiche a quelle degli altri.
Ho provato anche un altro cavo di alimentazione, ma del quale, scusatemi, non posso fare nome, ed anche se so che ha ricevuto molti consensi, ho trovato una sostanziale differenza rispetto gli altri due ed a me non è piaciuto affatto.

Tornando alla tua prova, rimango un po' interdetto dal fatto che non avete trovano alcuna differenza.

Vi racconto una mia esperienza:

alcuni anni fa acquistai un cavo di alimentazione Strateg, ero alle mie prime prove e per cercare di capire quali fossero le differenze tra lui e quello in dotazione, continuai gli ascolti per più di un ora sostituendo in continuazione i cavi.
Risultati?
Nessuno.
Non ci capii niente.
Mia moglie tornò a casa è chiesi a lei il favore di cambiare i cavi.
Nente da fare.

Solo con il tempo e continui ascolti ho iniziato ad apprezzarne le differenze, tanto che quando ho reinserito il cavo in dotazione, ho avvertito subito la differenza.

Venanzio ha detto...

Carissimo Franco,

Qui nessuno dice che tra cavi diversi di alimentazione non ci siano differenze. Dico solo che, nel nostro sistema, queste differenze non sono state dimostrate.

Quello che tu dici è sicuramente vero, ma, non avendo tu condotto i tuoi test in cieco, le differenze da te udite potrebbero essere dovute alle tue aspettative. E' vero che tu non sapevi come suonasse il cavo, ma è anche vero che quando lo hai ascoltato sapevi che era un cavo nuovo.

Nel tuo intervento c'è una cosa molto interessante: dici che quando hai reinserito il cavo in dotazione hai avvertito subito la differenze. Sarebbe a mio giudizio interessantissimo capire se questa differenza è distinguibile anche alla cieca, e se la distingui solo tu o anche degli altri.

L'effetto "placebo" è tanto intenso in medicina (il mio campo) da alterare addirittura parametri oggettivi, come la pressione sanguigna, la glicemia e altri "numeri". Pensa che per valutare se i bypass cardiaci fossero efficaci o meno (e niente c'è di più concreto di un infarto) hanno sottoposto dei pazienti di controllo ad operazioni finte. In altre parole li hanno addormentati, li hanno tagliati, aperti e ricuciti senza fargli niente.

Se in un test rigoroso, condotto alla cieca, tu riuscissi a distinguere con chiarezza il nuovo ed il vecchio cavo, penso che sarebbe un dato molto interessante per capire meglio queste differenze.

Però, ti ripeto, il modo in cui hai condotto fino ad ora le tue prove non è sufficientemente rigoroso. E' quello che in medicina viene chiamata "esperienza aneddotica". Per esempio ci si accorge che un paziente che aveva il mal di testa ha preso una pasticca contro il mal di stomaco ed il mal di stomaco gli è passato. Se questo succede a due, tre, quattro pazienti, allora bisogna fermarsi un attimo e condurre una sperimentazione iniziale, ma più rigorosa, per capire la portata di questo fenomeno.

Questa è la situazione in cui ti trovi con la tua interessante esperienza. Per cui ti incoraggio a fare delle prove in cieco, e sarei felicissimo di poterne ospitare il resoconto in questo blog.

Ciao, e grazie per il tuo post.

Anonimo ha detto...

Controllate meglio i dati, se volete fare i censori.
Adriano Lincetto, il padre dell'incazzoso NON laureato Marco Lincetto non fu mai Direttore di Conservatorio. Fonte: lo stesso figlio:
http://www.videohifi.com/28_intervista.htm

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

Guarda, su un cavo di potenza-segnale ci possono essere anche delle differenze, ma su quelli di alimentazione la vedo dura trvare differenze: tranne in casi in cui sono richieste forti correnti (es. amplifcatori) usando cavi di sezione veramente ridotta si può apprezzare qualche "strozzamento", ma stiamo parlando di casi limite, che in pratica non dovrebbero esistere.
Molto di quello che percepisci è dovuto a fenomeni di psicoacustica...purtoppo.

Venanzio ha detto...

Chi ha controllato la veridicità di quanto scritto (perché se non fosse stato vero in quel caso avrei corretto) sono stato io.

Devo quindi affermare che lo stesso sito della etichetta di Marco Lincetto (la ottima Velut Luna) afferma
"Il M°Adriano Lincetto, padre di Marco, è stato un grande pianista, compositore e didatta. Condirettore, a fianco di Claudio Scimone, del Conservatorio C.Pollini di Padova per oltre 10 anni, è scomparso tragicamente all’età di 59 anni nel 1996, lasciando un grande vuoto"

http://www.areamagister.com/index.php?id=13,65,0,0,1,0

Tutto vero, purtroppo, incluso il grande vuoto che ha lasciato. Fortunatamente ha lasciato sue composizioni che meritoriamente Lincetto sta pubblicando con la sua etichetta.

Riguardo al fatto che Marco Lincetto NON sia laureato, qui nessuno ha sostenuto il contrario e con tutta sincerità non vedo cosa c'entri una laurea in qualsivoglia disciplina con i dischi.

Grazie comunque per l'attenzione. Se qualcuno ci fa notare degli errori, non solo è il benvenuto, ma io lo ringrazio. Visto che la perfezione non è di questo mondo, essendo un umano chi scrive in questo blog qualche errore può senz'altro uscire, ed è importante correggerlo subito.

Venanzio ha detto...

spqr, io non ho mai sentito le creazioni dello zerounodibbì quindi non posso assolutamente dire niente.

Magari adesso è sordo, ma in passato ci ha sentito bene!!!

Grazie comunque, qui sei sempre il benvenuto se vuoi discutere. Nessuno ti darà ragione se non vuole dartela, ma tu potrai esprimerti liberamente!

Anonimo ha detto...

Quanta fatica sprecata cari dottori miei.
Tutto quello che potete dimostrare è che voi nel vostro ambiente non apprezzate differenze.

Ma non potrete mai sostenere che differenze non ve ne siano, nè che il recensore, con un altro impianto, ben altra esperienza, in un determinato momento non le ha sentite.

Ora il recensore dice: la differenza c'è. Voi non potrete mai contraddirlo in base ai vostri giochi.

Chi ha più credibilità? Uno che viene invitato alla TV svizzera o un frustrato che mette su un blogghetto?

Non è uno scontro di scienza vs. superstizione, ma di informazione istituzionale vs. non convenzionale.
O se volete, di mezzi economici. La ggente è condizionabile, l'effetto placebo vale sopratutto in Economia.

Anonimo ha detto...

Pasquà, questa è pura e semplice supertizione.....le differenze tra i cavi di alimentazione è una puttanata bella e buona inventata da chi vuole vendere cavi.

Anonimo ha detto...

Ma come, anni e anni per lasciarci alle spalle la dittatura delle misure, per riconoscere finalmente che i cavi suonano, e ora si torna indietro? Solo per due prove in croce, dico DUE. Sull'altro piatto della bilancia ci sono decenni di sperimentazione, ingenti investimenti, decini di migliaio nel mondo che sentono REALI differenze.
Il vostro è vero e proprio oscurantismo, altro che metodo scientifico!

Anonimo ha detto...

grazzie pe' la toleranza che c'avete.

Se state a parla der Giussani dei tempi della ESB, quella che ha preso i sordi dallo stato e finiti quelli ha chiuso, me volete di' un proggetto suo che sonava?
Tutta robba bona solo a butta' via i watte e lo spazio der salotto.
Brutte forte, pure.

E lo ridico, qua ce vole il forumme, me pare un casino bello e buono a leggese tutti li messaggi in fila.

Anonimo ha detto...

Per l'amico di sopra...spero che tu stia scherzanzo: ricerca e sperimentazioni nel campo dei cavi per l'impianto stereo....ma vàtinne.....
Ricerca nelle prese per il c. questo si !

Smettiamola di credere che esista la ricerca nell'Hi-Fi casalinga. Li l'unica ricerca la fa il marketing.
Punto !

Anonimo ha detto...

http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?ARCHIVE=&TOPIC_ID=76222

due mondi incomunicabili?

Anonimo ha detto...

Pasquale,
in verità quando il recensore dice: "Qua c'è la differenza" sta solo esprimendo una opinione. Che la sua opinione sia la verità è tutto un altro paio di maniche.

Cambia il discorso se invece il recensore campiona i due suoni, prima e dopo, mette a confronto le curve e documenta le differenze: allora si può dire che nel suo ambiente di test ci sono delle differenze. Se poi riesce a farlo in più ambienti allora si può supporre che ci sia effettivamente la differenza.
Questa è la scienza: il resto è misticismo, ignoranza, furberia, prepotenza, sfruttamento.

E' lo stesso discorso di tutti quelli che raccontano di avere poteri più o meno paranormali, senza mai riuscire a vincere il premio del CICAP.

Se uno vuole spendere i soldi per i cavi e poi è contento , beh meglio per lui.
Tentare di convincere gli altri che tu hai fatto la scelta giusta; beh forse sai di aver cannato.

Anonimo ha detto...

All'anonimo che parla delle forti correnti... un particolare che non hai considerato: la sezione del fusibile sull'alimentazione :-))
Come la mettiamo?

Anonimo ha detto...

Ah Pasqua', quale ambiente ci serve? Spiagaci :-))

Anonimo ha detto...

Troppi anonimi qui, cazzo!
Facile parlare senza metterci la faccia, vero?

Anonimo ha detto...

Non un ambiente, tremens, ma molti ambienti. Determinare che in un setup non si hanno differenze non porta a considerazioni generali, a meno che lo stesso comportamento (NON differenza) lo si verifichi in più ambienti e in diverse situazioni.
Credo abbia in parte ragione l'amico che sottolinea la tremenda sensibilità delle elettrostatiche all'ambiente. Io ho avuto per poco più di un anno le acoustat, cambiate forzatamente al primo trasloco :-(

PS concordo circa la necessità di un diverso strumento di comunicazione. Si fa fatica a seguire il filo logico, ormai.

Venanzio ha detto...

Prima di tutto qui, posto che si rimanga nella educazione, non conta il nome ma contano le idee. Chi si vuole firmare si firma, chi non si vuoel firmare non si firma, l'importante è che la discussione ci sia. Se una idea è buona, che venga da un anonimo o da qualcuno di cui conosco il codice fiscale non cambia.

Veniamo all'interessante intervento di Pasquale (che a me pare sempre più sarcastico).

Quello che lui dice è vero. Se uno afferma che un cavo per lui suona meglio di un altro, io non posso ribattere. Però posso chiedergli di riconoscere il cavo che suona meglio alla cieca, ed allora posso capire se davvero lui sente il cavo suonare meglio, o se semplicemente lo dice per partito preso.

Qui, se avete notato, non si dice mai che qualcosa suona meglio di qualcos'altro. Si dice solo se si sentono o meno delle differenze.

Ovvio che in altri sistemi si potrebbero cogliere differenze che a noi sfuggono, ovvio che altre orecchie più allenate potrebbero capire sfumature che noi perdiamo. Tutto questo è possibile, ma per diventare reale deve essere dimostrato. Se chiunque riesce a riconoscere i due cavi di alimentazione che abbiamo provato alla cieca, io crederò convintamente che i cavi di alimentazione fanno la differenza.

Sono (per lavoro) un uomo di scienza e non posso, per formazione mentale avere preconcetti. Però, da uomo di scienza, per credere a qualcosa voglio vedere gli esperimenti.

Gli esperimenti che abbiamo condotto noi, nelle modalità descritte, dimostrano senza alcuna ombra di dubbio che nel nostro impianto e con la nostra metodica di valutazione, non si riescono a sentire differenze tra cavi di alimentazione di costo molto diverso.

Fino a prova contraria, questo è quello che pensiamo. Quando arriverà la prova contraria, cambieremo idea.

Ma la prova contraria deve arrivare.

La differenza tra quello che scriviamo noi e le ispirate e poetiche recensioni del Bollorino di turno è che quello che facciamo noi può essere falsificato. Secondo i maggiori epistemologi non è cosa da poco.

Grazie a tutti per i contributi

Venanzio ha detto...

http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?ARCHIVE=&TOPIC_ID=76222

due mondi incomunicabili?

Direi proprio di sì.

Non si può chiedere ad un medico che cura la polmonite con gli antibiotici di discute con lo stregone che cura la stessa polmonite con delle pietre magiche e con dei riti misteriosi.

Anonimo ha detto...

Pasquale, detta cosi' comincia a piacermi di piu'. Pero' sempre in cieco.

Anonimo ha detto...

tremens, se vuoi privarti di uno dei 5 sensi fallo pure in cieco. E' una forma di bias analoga e complementare all'ansia da prestazione.

Ma quello che non potrai mai fare in cieco è giudicare lo stesso brano con lo stesso setup ma spostandoti di 30cm o con la testa ruotata di 30gradi.

Quindi l'infuenza dell'ambiente è l'unica cosa che non potrai dimostrare in cieco, la falla logica sta qui.
Bebo ve lo avrebbe detto, se solo non fosse stato costretto alla difensiva dall'impedo di maldè.

Anonimo ha detto...

Pasquale, se in cieco, in "molti ambienti" si riesce sempre a riconoscere che un cavo suona diverso da un altro, puoi tranquillamente sbattertene del parametro ambiente.

Anonimo ha detto...
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Venanzio ha detto...

Consiglio gli estimatori ed i detrattori di Giussani di discutere sulla sua presunta sordità nel suo sito. Qui non so neanche chi sia!!!!

e cazzo ho anche cancellato per sbaglio i commenti che volevo mettere in fondo.

Venanzio ha detto...

Scusatemi per l'involontaria cancellazione dei commenti su giussani che non riesco più a recuperare.

Comunque uno diceva che giussani era un genio, uno che era un sordo.

Scusate!!!

Anonimo ha detto...

Sul sito di RoyalDevice, per i piu' tecnici, ci sono un sacco di cosette interessanti, anche sui cavi sia di segnale che di alimentazione....

Ciao a tutti.

Andrea.

Anonimo ha detto...

Ma quali tecnici?
Quelli dell'acquasanta e delle pietre lunari, forse.

Anonimo ha detto...

Guarda che dice che spine, ciabatte e cavi esoterici non servono a un piffero, buon cavo e stop.
Anche lui (sig. Delle Curti) usa cavi da computer, e, non mi sembra che abbia proprio un impiantino.
Per quello che riguarda i tecnici mi riferivo a persone che abbiano cultura di elettrotecnica e elettronica, in grado di capire come spiega , misure alla mano, le sue teorie.Le esperienze altrui le trovo sempre interessanti, soprattutto se illustrate con cognizione di causa.
Io non spendero' mai centinaia di euro in cavi e cavetti.
Spero di essermi spiegato.
Vai Malde! il blog e' sempre piu' interessante.

Saluti a tutti

Andrea

Venanzio ha detto...

Voglio sottolineare che io non affermo che i cavi di alimentazione non facciano la differenza.

Dico solo due cose. La prima è che nel mio impianto non la fanno.

La seconda e che non credo alle recensioni ispirate del Bollorino ma predendo, prima di crederci, che Bollorino o uno dei dotati ascoltatori come lui sappia distinguere alla cieca un cavo da tre euro da uno di tremila.

PS: quando citate un sito vi prego di inserire l'indirizzo, così è più facile trovarlo.

Venanzio ha detto...

Ho visitato il sito "Royal device" e sono rimasto senza parole vedendo le trombe per i bassi costruiti nella casa.

Ai miei occhi è come se uno incontrasse una bellissima ragazza e decidesse di spendere un miliardo per costruire una bambola gonfiabile in grado di riprodurla, senza rendersi conto che con un centinaio di milioni potrebbe riuscire ad andare con la ragazza in carne ed ossa.

Simili cosa hanno senso solo per chi è tetraplegico e non può spostarsi per andare a seguire la musica dal vivo.

Ai miei occhi è semplice onanismo intellettuale e tecnologico.

Anonimo ha detto...

Perchè, dove lo trovi Toscanini dal vivo?

Anonimo ha detto...

Eh eh, lo sapevo io che Venanzio/Malde è un audiofilo di primo pelo. Ne hai di cose da vedere, ancora...

PS, ok, il forum no, ma almeno un quote, pofforbacco!

Anonimo ha detto...

Ragazzi da audiofilo sfegatato da circa 16 anni posso affermare con certezza mio malgrado che il nostro risultato sonoro è condizionato per un buon 60% da fattori psicologici, purtroppo ne ho avuto la conferma più volte sulla mia pelle, per citare l'ultima avevo un convertitore Krell studio con meccanica Mark Levinson 37, decisi di upgradare con un convertitore M.L. 30.5 costava circa 50.000.000 di vecchie lire!!! appena inserisco il convertitore nel mio impianto sento delle differenze chiare con dei particolari che prima mi erano sfuggiti ma nulla di impressionante, sfortuna volle che dopo 15 giorni il convertitore non funzionò più e lo resi indietro a chi me lo aveva venduto riprendendomi il Krell, subito ascoltai alcuni dischi dove avevo sentito dei particolari che non avevo notato prima col Krell, è miracolo adesso li sentivo anche col Krell come con il M.L. 30.5, forse il suono un pelino più frizzante ma per le altre differenze che io ero sicuro avessi sentito col M.L. erano udibili benissimo anche col Krell, contento così pensai ho risparmiato un bel po di soldi, comunque è molto utile fare a volte il percorso al contrario come è successo a me. Ma poi dopo alcuni mesi "ecco la malattia" pensavo tra me e me: ho tutta la catena M.L. compreso l'ultimo acquisto pre phono 25S, quel convertitore Krell stona su tutto ed allora ho comprato il M.L. 360s nonostante avessi sperimentato sulla mia pelle che il Krell suonava benissimo, quindi per quanto mi riguarda l'audiofilia è una forte malattia psicologica, anche se il nostro impianto suona da Dio però ha dei componenti economici, noi con la nostra fissazione lo faremo suonare sempre male, quindi per il 60% il nostro impianto lo facciamo suonare noi con la nostra fissazione psicologica, comunque complimenti per il blog.
Giovanni

Venanzio ha detto...

Carissimo Giovanni,

grazie per il tuo interessante racconto.

Se per te è vero il motto "aver compagno a duol scema la pena", leggi in questo blog la mia esperienza con il Wadia e con l'Oppo.

Ne trarrai notevole conforto!

Grazie dell'attenzione.