giovedì 21 febbraio 2008

Diecimila!!!

Qualche settimana fa, cacciato maleducatamente dal forum di Videohifi solo per avere espresso (educatamente) le mie idee, e per avere incalzato puntigliosamente il padrone del vapore senza avergli dato ragione dove, a mio giudizio, non l'aveva, anzi chiedendogli conto delle sue affermazioni, ho deciso di aprire questo blog.

Guardando il contatore in basso, che avevo inserito certo che non avrebbe superato i cento contatti, mi accorgo siamo arrivati a diecimila. Forse per qualcuno sarà pochissimo; quello che è certo per me è che questo blog ha avuto un successo del tutto inaspettato.

Molti amici hanno iniziato non solo a scambiarsi le idee in queste pagine, ma hanno collaborato attivamente inviandomi i resoconti delle loro prove, arricchendo in maniera notevole il Galileo Audiofilo.

Rivenditori seri e disponibili si sono mostrati interessati, e ci hanno dato cavi ed apparecchi da provare; importatori di nuovi apparecchi ce li hanno affidati per un giudizio preliminare al fine di decidere se importarli o meno, altri ancora hanno scritto e stiamo discutendo su come collaborare.

L'elemento limitante, putroppo, è diventato il tempo che io con i miei amici posso dedicare a questo divertente hobby, molto meno di quanto meriterebbe l'approfondimento. I contributi sono numerosissimi, a questo punto, e diventa difficile anche a me medesimo stare dietro ai commenti (spesso interessantissimi) e l'introduzione di qualunque testo deve passare da me, così come l'apertura di una nuova discussione, impoverendo il dibattito.

Proprio per questo, con un poco di malinconia, sono costretto a lasciare questo blog ed a "replicarlo" in un forum, sempre chiamato "il galileo audiofilo", che potrete trovare all'indirizzo


http://ilgalileoaudiofilo.forumup.it/


Cambia la sede, ma tutto il resto resta uguale, spero anche la vostra partecipazione.

A questo punto, mi si permetta una riflessione.

Se ci trovassimo in una era "pre internet", io avrei scritto una lettera al direttore della rivista (Moroni stesso o il Moroni di turno), lui mi avrebbe staffilato con la sua risposta; al massimo avrebbe ospitato una mia replica, alla quale avrebbe di nuovo risposto tagliente, e la cosa sarebbe finita lì: l'unica cosa che un lettore avrebbe potuto fare sarebbe stato smettere di comprare la rivista.

Adesso le cose sono cambiate: il Moroni mi caccia, ma io - senza alcuna difficoltà e senza spesa - apro un blog, dove continuo a combattere la mia battaglia per delle prove diverse e più affidabili in alta fedeltà. Dapprima nessuno si collega e nessuno partecipa, ma infine molti appassionati si affacciano in questo luogo, iniziano a leggere, a commentare, a contribuire.
I padroni di VideoHiFi, giornalisti professionisti e con anni su anni di esperienza sulle spalle, si trovano in difficoltà, come è dimostrato dal fatto che si premurano di cancellare qualunque riferimento a questo luogo dal forum, e a sbattere lestamente fuori chiunque si azzardi a criticarli.

Tanto è il clima di terrorismo e di oscurantismo che regna, che chi ci cita può fare il copia-incolla di quello che scriviamo, ma non si permette neanche di citare la fonte, pena l'espulsione.

Ebbene, tutto questo è per me fonte di gioia, e mi fa capire quanto necessario fosse il nostro tentativo.

Un tempo ognuno di noi sarebbe stato costretto a beccarsi le risposte taglienti, e zitto a cuccia. Adesso siamo qui, in questo Forum, chiunque vuole può leggerci e, nonostante la tracotanza dei Moroni e degli Zamberlan, possiamo sbeffeggiare le ispirate recensioni del Bollorino e continuare a sfidarli a replicare alla cieca quei giudizi così categorici che propinano nel loro pomposissimo ed un poco autoreferenziale forum.

Insomma, non sempre si stava peggio ieri di oggi. Oggi siamo più liberi, e grazie alla disponibiltà gratuita e facile di una "bacheca" informatica, possiamo continuare a scambiarci le idee, ed a ritenere che una maggiore obiettività nel campo audiofilo mediante delle prove alla cieca sia necessaria.

Anche considerando che se Igor Zamberlan o Bebo Moroni, alla cieca, non sapessero distinguere un cavo da tremila euro da uno da cento o un CD da cinquemila da uno di duecento, avrebbero qualcosa da spiegare ai loro lettori, ai quali consigliano ad ogni piè sospinto acquisti costosi.

Non ci stupisce quindi che si tirino indietro a tutte le sfide che gli vengono poste. Però noi continueremo a porle, ed il facco che loro si tirano indietro e non sono disposti a rischiare la faccia in prove dove non sanno quello che sentono, rimarrà un dato fermo, definitivo, innegabile ed accessibili a tutti gli appassionati che sapranno senz'altro farsi un'idea autonoma del perché e del percome le nostre sfide vengono lasciate cadere ed il nostro luogo di incontro viene sottoposto ad una rigorosa "damnatio memoriae" nel forum di VideoHifi.

Vi ringrazio per tutto, e vi aspetto nel forum, sperando che questa nuova formula porti un maggior numero di amici ad avere un ruolo attivo in questa divertente avventura.

http://ilgalileoaudiofilo.forumup.it/

lunedì 18 febbraio 2008

Una esperienza travagliata

La mia mailbox è molto affollata, e tanti amici mi inviano contributi. Anche se il nostro blog privilegia un approccio alla cieca, io penso che questa esperienza da un lato ci insegni molto, dall'altro possa essere uno spunto per una riflessione.
Quello che ci insegna è, a mio giudizio, quanto il clima creato (non so se involontariamente o ad arte) dagli ispirati recensori influenzi le nostre scelte. Se sentiamo un apparecchio da 200 euro che suona come uno da 2000, in altri forum si viene infamati e presto convinti di essere sordi. Quindi, se si è contenti con un apparecchio o un cavo da duecento euro, presto si viene spinti a pensare che non è vero, che spendendo di più si migliorerà "la marmorizzazione" e via dicendo. Siccome tutti siamo influenzabili, ed ogni audiofilo vive nella insicurezza totale (ben illustrata nella lettera di Lucio Cadeddu), ci facciamo convincere e quando colleghiamo il cavo da 2000 euro sentiamo "la grana del nero" ed una "migliore concretizzazione", anche se non c'è.
Il secondo punto è l'utilità di una esperienza non alla cieca. Nel campo medico (dal quale abbiamo molto da imparare) quello che si osserva non alla cieca non viene considerato inutile. Viene considerata una esperienza "aneddotica". In altre parole, se io mi accorgo che in alcuni pazienti che curo con un farmaco contro l'ipertensione ricrescono i capelli, non è che perché non ho fatto la prova alla cieca mi giro dall'altra parte e non guardo. Osservo, racconto, e posso da questa importantissima osservazione partire per uno studio più rigoroso, questa volta alla cieca. In questo modo si procede in medicina. In questo modo si dovrebbe procedere in audiofilia. Una esperienza come quella del nostro amico Fausto dovrebbe essere raccontata, ed essere di stimolo (per una rivista seria che fa gli interessi dei consumatori) a mettere alla prova, naturalmente alla cieca, i diversi amplificatori che Fausto ha utilizzato in alcuni casi senza trarne beneficio. La rivista seria, avendone i mezzi, dovrebbe provare (sempre alla cieca!) gli ampli anche con altri diffusori, e con un pannello di ascoltatori esperto, per darci informazioni più accurate ed utili.

Ma siccome se cominciasse a venire fuori che un cavo da duemila euro suona come uno da cento, e che alcuni apparecchi idolatrati dal costo esorbitante sono difficili da riconoscere da altri, molto più economici, la giostra si fermerebbe e con la giostra anche il loro conto corrente. Per cui è esagerato sperare che il tacchino salti da solo nel forno, e che le riviste si mettano a fare le prove alla cieca.
Qui mi fermo e lascio la parola a Fausto (anche in questo caso scrivetemi ed io vi giro la sua mail se vi interessa contattarlo) che ringrazio ancora per il suo prezioso contributo.
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Dunque, non avvalorando sempre la tesi del chi più spende meno spende, vi riferisco brevemente la mia esperienza.

Qualche anno fa avevo l’ampli GY50 di Aloia e dopo qualche tempo iniziò a farsi sentire il desiderio della sostituzione. Contatto il mio negoziante e gentilmente mi presta per una prova il Norma ipa 100, lo porto a casa ed inizio il confronto. Le differenze erano notevoli e optai per l’acquisto.

Qualche tempo dopo trovo dallo stesso negoziante un ampli di vecchia data e precisamente uno Yamaha A760II e malgrado gli anni, era nuovo di zecca. Me lo aggiudicai per 130 euro.

Bene, lo misi al confronto con il Norma e da qui la delusione. Il Norma suonava meglio, ma di poco, molto poco. Rispetto allo Yamaha aveva solo un po’ più di calore armonico e di conseguenza risultava più musicale. Per il resto, non c’erano grandi differenze. Lo Yamaha teneva molto bene il confronto, mostrando, inoltre, una forza ed un controllo in basso inaspettati.
Riguardo alla trasparenza, eravamo lì.

Ho scritto questo sul forum e sono stato attaccato da chi non accetta che un ampli da 2600 euro possa suonare quasi come un ampli da pochi soldi e per giunta vecchio.

Il Norma lo tengo pochi mesi, lo sostituisco con un Lavardin ISR e per molti aspetti è assolutamente superiore al Norma, tranne che nella forza in basso ed il pilotaggio in senso stretto. Dopo poco tempo, insoddisfatto anche di questo, sostituisco il Lavardin con uno Stat Audio S201 da 1400 euro.

Lo Stat, nel suo complesso, suona meglio del Norma e del Lavardin. Ha una emissione sonora fluida, lucida, tridimensionale ed un calore armonico che gli altri due si sognano. Il basso non è così forte e controllatissimo come nel Norma, ma è senz’altro molto più godibile e pieno.

Attualmente ho un Nad S300 che ha preso il posto dello Stat.
Il Nad riesce finalmente a restituirmi ciò che desidero, anche se non raggiunge la delicatezza e la trasparenza dello Stat, che sia su questi parametri che in molti altri, è superiore a tutti.
Lo Stat è un ampli estremamente onesto, ad un costo tutto sommato sostenibile, visto come siamo abituati, ha delle prestazioni molto concrete, ed è pensato per chi è alla ricerca di un suono senza troppi fronzoli.

All’epoca il mio impianto era composto da diffusori Proac 2.5, sorgente North Stat, cavi BCD e Nadir. Attualmente è cambiato solo il lettore, ed è il Lector cdp7, del quale…emmh, sono molto soddisfatto.

In definitiva, ho voluto riferirvi questa esperienza per confermare che non sempre il costo va di pari passo con la qualità. Spesso si può risparmiare ed avere risultati superiori.
Ma questo gia lo sapete.

CD Player Dromos Thetis (5000 euro) contro Oppo DV980 (200 euro)

Una delle cose belle dell'approccio scientifico al mondo è la possibilità di scambiarsi in modo costruttivo le esperienze. Se un recensore dice che, ascoltando un cavo, ha trovato una marmorizzazione della scena sonora, io non capisco cosa dice, e soprattutto - ascoltando il cavo suddetto - non so neanche immaginarmi cosa sia la marmorizzazione della scena sonora, probabilmente per un mio limite culturale.

Invece se qualcuno prova alla cieca due CD player e dice che non ha saputo distinguere delle differenze tra i due apparecchi, io capisco benissimo. Altrettanto bene lo ha capito l'amico A., che si è divertito, insieme ad alcuni amici, a provare ALLA CIECA il suo lettore Thetis Dromos (un bellissimo apparecchio) contro l'economico mostriciattolo tanto in voga.

Non solo ha fatto questo, ma è stato così gentile di perdere tempo a scrivere la sua esperienza inviandomela e permettendomi di pubblicarla su questo blog. Di questo lo ringrazio e per me il potere ospitare opinioni ed esperienze diverse dalle mie è un grande onore e mi fa immensamente piacere, in quanto proprio questo - un luogo dove si possono scambiare le proprie esperienze senza rancori personali, come avviene nel mondo scientifico da Galileo in poi - è quello che vorrei che diventasse.

Lascio la parola ad A.:

Per effettuare la prova abbiamo utlizzato doppi dischi identici che abbiamo sia io che un amico presente alla prova (un Audiophile Spectacular di Telarc e Nights from the Alhambra di Loreena McKennitt), la catena in cui erano inseriti i lettori è costituita da pre valvolare a due telai Korato KVP10, finale di potenza Pass Labs Aleph5 e diffusori JMLab Chorus 836V, cavi di segnale Xindac e di potenza Voodoo Dope Sound. Cavi di alimentazione autocostruiti con cavo Olflex.
Stanza non trattata ma ottimamente suonante, di circa 8 x 5 con abbondanza di arredamento e tappeti (la mia stanza d'ascolto, di cui sono contento).

Come detto, sorgenti e pre erano nascosti alla vista degli ascoltatori e comandati da una quarta persona.

3 persone presenti più la quarta che switchava a comando segnando i giudizi ad ogni passaggio. Solo che i passaggi sono stati un po' pochi a causa di quanto sto per dire.

Unanimità assoluta di giudizi, con una conclusione semplice: i due lettori sono su pianeti differenti, impossibili da confondere: un onestissimo e piacevole lettore l'Oppo (davvero non da trascurare), un fuoriclasse assoluto il Thetis. Se parlassimo di baseball staremmo parlando di una conclusione anticipata del confronto per "manifesta inferiorità".

In piccola sintesi: il Thetis ha una scena immensamente più vasta in ogni senso, una ricchezza di armoniche che il buon Oppo non si sogna neppure: dopo l'ascolto di un pezzo col Thetis compare sul viso di ognuno un sorriso di ammirato stupore per quello che si sente, la leggiadria del suono che esce dai diffusori, e l'evento sembra "lì" in tutta la sua bellezza. L'Oppo non si avvicina a questa autentica meraviglia.

Aggiungo solo, per completezza, che tutti i 3 "recensori" erano ben disposti verso l'Oppo e si sono trovati d'accordo sul fatto che la differenza sarebbe stata verificabile perfino dalla stanza a fianco.

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Qui finisce l'esperienza di A., che io ringrazio di cuore per il contributo utilissimo. Domani un'altra prova di un altro amico (oggi non riesco a pubbilcarla perché ho dei problemi con Microsoft Word che mi dà dei problemi).

PS: l'amico A. mi ha chiesto di pubblicare la prova in forma anonima, ed io rispetto questo suo desiderio. Se qualcuno vuole mettersi in contatto con lui è pregato di scrivere a me (malde3718@yahoo.it) ed io provvederò a girare ad A. la mail.

domenica 17 febbraio 2008

nonreport da Milano High End

Un amico mi chiede di recarmi al Milano High End, di tenere le orecchie aperte e di riportare fedelmente le mie impressioni.

Io lo ringrazio per la fiducia, ma ritengo che questi ispirati reportage che leggiamo su forum e riviste che si autodefinicono "specializzate" non abbiano alcun senso, ed ora vi spiego perché.

In primo luogo io non mi sognerei mai di dare un giudizio su di un impianto in un ambiente che non conosco. Quando tornai dagli USA in Italia riportai con me degli apparecchi magnifici, scelti con cura, che suonavano magnificamente. Ebbene, nella mia nuova casa italiana non mi piacevano per nulla, tanto che ad un certo punto mi decisi di venderli e di acquistare un nuovo impianto. Da quella volta non mi azzarderei mai a dare un giudizio su un impianto in maniera astratta dall'ambiente dove dovrà suonare. Figuriamoci se suona in una saletta improvvisata.

In secondo luogo io non potrei mai giudicare un impianto senza i dischi che conosco bene. Ho avuto la forutna di essere sposato per cinque anni ad una brava soprano, e sono molto familiare con la sua voce. L'idea di giudicare un impianto senza avere i suoi dischi e senza potere valutare quanto il suo timbro di voce viene riprodotto in modo accurato non avrebbe alcun senso.

Ma anche se tutte queste ideali condizioni si verificassero, io non potrei che rendervi conto dei miei gusti, che potrebbero essere molto diversi dai vostri. In campo gastronomico io odio le aragoste ed amo il tartufo, odio le ostriche ed amo il caviale, non sopporto i vini dolci ed i canditi.

Voi potreste avere gusti opposti ai miei, e trovare buonissimo quello che a me fa schifo.

Per i motivi appena detti in questo blog ci limitiamo a parlare di differenze, e a fare notare che in alcuni casi non ci sono apparecchi che suonano meglio o peggio, perché tra i due apparecchi, in maniera rigorosa, non si riesce a sentire nessuna differenza.

Quando il suono di due apparecchi è differenti può piacere o meno; ma se il suono di due apparecchi (o di due cavi) è indistinguibile è inutile metteresi a litigare su quale dei due suoni meglio.

L'unica utilità di fiere come quelle di Milano High End è il fare conoscere nuovi prodotti e soprattutto per mettere a noi consumatori di valutare l'elemento estetico (che a mio giudizio è molto importante) degli apparecchi.

Ma quanto al suono, bisogna valutare (e decidere) in altri modi.
Anche, se, naturalmente, tutti gli ispirati recensori vi diranno (chissà perché?) che si può decidere anche dopo un veloce ascolto in una camera d'albergo...

venerdì 15 febbraio 2008

Clima cupo su Videohifi

Un fatto piuttosto singolare, che mi viene segnalato in mail da un amico (grazie).

Su VideoHifi è stata citata la prova di questo blog che paragona l'Oppo al Nagra. La cosa non può che farmi piacere.

Quello che è singolare è che chi ha postato su Videohifi non si è azzardato a mettere il link a questo blog, e neanche a citare la fonte della prova, limitandosi a dire "A chi interessa basta fare una ricerca su internet ,non metto link."

Naturalmente è stato scritto questo in quanto un link a questo blog, o il mio nome (che dovrebbe essere Caro!!!) avrebbe provocato istantaneamente la lucchettazione (mi si perdoni il neologismo) del thread e/o l'espulsione dell'estensore.

Io non critico l'amico che ha postato, è un operatore nel campo HiFi e probabilmente non si può permettere a cuor leggero di perdere una tribuna dalla quale promuovere legittimamente i suoi prodotti.

Però il fatto che una persona non si azzardi a citare la fonte di un articolo che lo ha interessato la dice veramente lunga sul clima che si respira su quel forum, e mi chiedo di come i moderatori possano essere contenti non dico di averlo creato (io penso che sia così) ma di non averlo impedito. Da un lato sono contento (penso che il motivo principale dell'inaspettato e clamoroso successo di questo blog sia stato proprio il loro atteggiamento nei confronti miei e di altri), dall'altro mi colpisce questo clima cupissimo.

Ma davvero le nostre opinioni gli fanno così tanta paura? Eppure, se vogliono, qui la porta è aperta anche per loro. Loro mi hanno espulso, ma qui sono i benvenuti, anche e soprattutto se la pensano in modo diverso da me. Quello che è certo è che qui, se si trovano in difficoltà, non potranno espellermi dopo avermi detto "è così perchè lo so!". Potranno dire "è così perché lo so", ma non potranno espellere nessuno.

Quanto all'amico che ha postato timidamente su Videohifi, come gli ho scritto in mail, ricordi che qui è il benvenuto. Se vorrà fare conoscere i suoi prodotti saremo felici di ospitarlo (non c'è nulla di male: basta che si dica che si parla di qualcosa che si produce, anche in campo medico chi ha interessi economici in un farmaco non si astiene da fare esperimenti. Solo dichiara i suoi interessi quando pubblica gli esperimenti, tutto qua.) e, visto che ha parlato di una prova in cieco da lui condotta, gli ho chiesto di mandarmela per poterla pubblicare nel Galileo Audiofilo.

giovedì 14 febbraio 2008

Cavi di segnale RCA Crystal Cable reference ultra (3000 euro) vs.Audio Note An-A (150 euro) vs cavo da bancarella (4 euro)

Finalmente un contributo esterno. La cosa mi fa immensamente piacere, in quanto uno degli elementi importantissimi della nostra metodologia è quella di potere ripetere gli esperimenti in maniera indipendente. Ringrazio tantissimo gli amici romagnoli (che sono invitati tutti a degustare la cucina milanese la prossima volta che passano da queste parti) e invito tutti gli altri partecipanti a smettere di prendere per buono quello che fanno altri (me incluso) e di impegnarsi in prove, rigorosamente alla cieca.

Ecco qui, pari pari, tolti alcuni complimenti al blog che sicuramente non merito, i fatti come raccontati dagli amici cesenati, ai quali lascio la parola.

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Siamo quattro appassionati di audiofilia di Cesena e dintorni, (...). Siccome abbiamo cominciato a discutere animatamente sull’influenza che i cavi possono avere sulla riproduzione del suono, abbiamo pensato di fare qualche prova alla cieca. Siccome uno di noi (Loris) è (forse megliod ire era) convintissimo dell’importanza dei cavi, anche noi abbiamo fatto una scommessa, solo che in palio non c’erano duemila euro ma una cena romagnola.

L’impianto di uno di noi, che abbiamo preso come riferimento, è costituito da un lettore Naim CD5x, da un amplificatore integrato Audio Analogue maestro e da dei diffusori Kef Reference 203. Il CD player ed il CD player sono collegati da un cavo Audio Note An-A da un metro; i diffusori sono collegati con un cavo Van Den Hul inspiration hybrid da due metri per lato. Gli apparecchi sono collegati alla rete elettrica mediante i cavi che erano in dotazione, e grazie ad una ciabatta Vimar di ottima qualità.

Per le nostre prove abbiamo deciso di usare due diversi cavi di segnale, che sono stati usati per collegare il CD all’amplificatore. Un cavo è quello normalmente in uso (audio note) e grazie al rivenditore (ndr: omesso, non citiamo i rivenditori nel blog) siamo entrati in possesso di un cavo RCA Crystal Cable reference ultra da un metro, ovvio che ce l’hanno prestato perché di listino costa 3000 euro e mai spenderemmo una cifra simile in un cavo. Siccome il cavofilo di noi l’aveva provato, diceva che faceva miracoli, l’abbiamo messo alla prova.
Come altro estremo abbiamo comprato al mercatino che si tiene a Rimini il sabato mattina un cavo rca in una bancarella, spendendo la cifra di quattro euro (ne voleva sei ma dopo lunga trattativa abbiamo ottenuto uno sconto) per avere il peggio del peggio.

Con l’aiuto di mia moglie (benedette donne!) abbiamo iniziato le prove, mettendo il cavo tra CD e ampli e tentando di giudicare alla cieca.

Dapprima abbiamo fatto un giro di prova, e ci siamo subito accorti che il cavo da tre euro suonava molto peggio. Era facile distinguere la differenza, e non appena veniva inserito tutti dicevano “è il cavo del mercatino” e non c’era neanche gusto ad andare avanti. Per cui l’abbiamo tolto di mezzo e abbiamo continuato con gli altri due e basta.

A questo punto devo dirti che noi non siamo riusciti a trovare delle differenze.

Sentendoli “alla luce” ci sembrava che ci fossero notevoli differenze, il sounstage sembrava più largo e gli strumenti molto più definiti. Insomma eravamo sicuri di scrivere raccontando che le differenze c’erano e che tutti le avevamo sentite. Invece quando abbiamo ascoltato i cavi “al buio” devo ammettere che le differenze erano svanite e che quindi, per quanto possiamo dire nella nostra esperienza, molto di quello che si sente di differenza è dovuto alla suggestione di sentire qualcosa di molto costoso.

Dobbiamo però dirti che non è vero che tutti i cavi suonano uguali. Quello da tre euro suonava proprio da fare schifo, lo abbiamo tutti riconosciuto alla cieca e sarei pronto a scommettere qualunque cifra che nel mio impianto lo riconosco venti volte su venti (non diciannove: venti!) se paragonato all’Audio Note. Dobbiamo però ammettere che questo cavo da tremila euro miracoli non ne fa. Forse il nostro impianto non è abbastanza rivelatore, forse le nostre orecchie non sono abbastanza fini, sta di fatto che siamo molto contenti che, alla cieca, non abbiamo preferito un cavo che comunque, una volta aperti gli occhi, non ci saremmo potuti permettere.

Dimenticavo, Loris ci ha pagato una bella cena a base di strozzapreti e piadina, comunque non gli abbiamo fatto spendere molto perchè siamo andati in un posto "poca spesa e massima resa" dove senz'altro se passi da queste parti ti porteremo per farti apprezzare quanto il nostro vino migliora la resa sonora di qualunque impianto!!

Ciao e continua con il blog!!!

GAESRO (Gruppo Audiofili e Sangiovesofili Romagnoli: Marco, Loris, Luca e Fabiano)

Blog o forum?

Nelle more di una nuova prova che arriverà spero domani, vorrei porre ai partecipanti a questo blog una domanda.

Noto dai commenti e dal numero degli accessi che questa mia iniziativa, nata per gioco, sta interessando molti amici e soprattutto sta stimolando uno scambio di opinioni che ritengo estremamente costruttivo ed interessante.

Oltre a questo si stanno formando altri gruppi di valutazione che stanno conducendo prove completamente autonome, fatto che ritengo importantissimo (è il maggior complimenti che mi si potesse fare) e sicuramente sarò felicissimo di dare spazio a questi contributi che provengono da persone diverse dal sottoscritto ed i suoi amici.

A tal proposito mi chiedo se la forma del blog, ottima per iniziare, non possa diventare poco pratica per seguire i commenti e per discutere.

Vorrei sapere da voi se ritenete che questo blog debba rimanere tale, oppure se pensate che la creazione di un forum possa essere più adatta per le nostre discussioni.

Tenete presente che io non capisco niente di informatica, quindi dovrei affidarmi sicuramente ad un sito di quelli che offrono forum già pronti e confezionati.

VI ringrazio anticipatamente per il vostro parere. Tenete presente che la forma potrà cambiare, ma la sostanza, ovvero il confrontare liberamente le nostre idee e tentare di osservare il mondo audiofilo in un modo un poco più scientifico, rimarrà assolutamente identica

Grazie in anticipo per i vostri pareri.

mercoledì 13 febbraio 2008

Cavi di alimentazione AC Crystal Cable Power (circa 1000 euro) vs cavo semplice da computer (meno di 5 euro)

Mi dispiace per i cavofili ispirati, ma il nostro amico negoziante ci sta prestando cavi su cavi che noi sottoponiamo alle nostre prove senza alcuna pietà. Dopo i cavi di potenza ed i cavi di segnale è arrivato il turno dei cavi di alimentazione , quelli che servono ad attaccare l’impianto alla rete.

In questo caso, per quanto mi riguarda, il test alla cieca è d’obbligo, perché mi pare che il buon senso dica che è ovvio che un metro di cavo dopo molti metri di cavo dentro al muro sia inutile. Proprio per questo io mi sono tenuto fuori dalla prova, perché avrei avuto un bias a dire che tutto suonava uguale. Per cui grazie alla disponibilità del solito negoziante, che ci ha dato due di questi cavi per provare (duemila euro, quattro milioni mica ridere), io mi sono messo a manovrare i cavi mentre i quattro soliti amici non sapevano assolutamente quale componente fosse in gioco, salvo vedere che i diffusori erano gli stessi.

Dapprima ho usato i cavi per alimentare i VTL (pre e finale), attaccandoli a prese shucko che sono nel muro dietro al mio impianto (non ho una ciabatta ma molte prese nel muro) risultato: nessunissima differenza, giudizi completamente a caso. A questo punto li ho utilizzati per alimentare i due diffusori quad ESL63, ed anche in questo caso nessuna differenza. Ho provato addirittura ad alimentare una cassa con il cavo da computer, ed un’altra con il cavo Power, immaginando che anche una minima differenza si sarebbe avvertita nell’immagine sonora che, come saprete, questi diffusori restituiscono con una fedeltà impressionante. Niente da fare. Nessuno riusciva a distinguere la benchè minima differenza.

Come sempre, girovagando per cercare i prezzi, mi sono imbattuto nella solita prova ispirata del recensore gastronomo e poeta di turno. La cosa singolare, questa volta, è che la prova è stata fatta dal recensore stesso in un impianto molto simile al mio, con dei diffusori Quad pilotati da degli amplificatori a valvole. Ebbene, quello che dice l’ispiratissimo recensore è prima di tutto che c’è una “differenza SEMPRE MARCATA tra il cavo standard e di cosiddetti "cavi speciali" che si sono dimostrati "diversi" e apportatori di benefici udibili e obiettivi” (non ho sbagliato a scrivere, dice proprio "benefici udibili e obiettivi" e la frase SEMPRE MARCATA è scritta in maiuscolo nella recensione!). Poi continua in estasi: “Si tratta di un cavo che unisce alla definizione e ad una ambienza notevole una buona dose di calore nella riproduzione dell'evento sonoro. Il soundstage è profondo, non profondissimo ma ben proporzionato…. Notevole il "silenzio" con totale scomparsa della "grana" presente con il riferimento. Resa sonora molto analitica, radiografante. Ottima la riproduzione della voce, molto realistica, i bassi ci sono tutti, ben frenati e senza fastidiosi effetti di coda".

Allora, intendiamoci.

O qui siamo tutti sordi, e abbiamo bisogno urgente di un otorino, o questi ci prendono in giro.

Per cablare il mio impianto ci vorrebbero cinque cavi di questo tipo, cioè la simpatica cifra di cinquemila euro (dieci milioni). Significa un abbonamento in platea alla stagione della Scala di Milano per sette anni! Per una persona dallo stipendio normale sono tre mesi di lavoro! E, a sentire questo signore ed i suoi amici, ci sono benefici udibili ed obiettivi. Ebbene, siccome obiettivo nel Dizionario De Mauro significa “che si basa su fatti o dati”, dove sono questi fatti? Dove sono questi dati? Se il dato obiettivo è il miglioramento del suono vuole dire che tutti lo possono sentire, ma noi non l’abbiamo sentito.
Perché?

Siamo sordi? Possibile, allora vengano loro a fare la prova qui alla cieca, e vediamo se siamo noi ad essere sordi o loro a dire cose inaccurate.

Il nostro impianto non è abbastanza “rivelatore” (nonostante il suo costo infernale)? Bene, ci invitino a casa loro e facciano insieme a noi la prova alla cieca.

Queste affermazioni, fatte in totale libertà ed irresponsabilità (nessuno chiederà mai conto al recensore delle sue affermazioni, visto che in audiofilia è vero tutto ed il contrario di tutto) sono a mio giudizio molto scorrette nei confronti dei consumatori, in quanto ingenerano nel potenziale acquirente la certezza che con questo cavo l’impianto si sentirà meglio, certezza che è tutto meno che dimostrata. Forse nessuno se ne frega perché il mercato è talmente ridotto da non suscitare interesse, ma io ritengo che dal punto di vista della difesa del consumatore queste affermazioni categoriche siano molto, molto, molto discutibili e – se devo essere sincero – data per scontata la buona fede del recensore, non capisco perché vengano fatte. Naturale che se il recensore vuole affacciarsi qui per fornirci il suo legittimo punto di vista è più che il benvenuto, e gli prometto un ambiente amichevole ed una discussione rispettosa di lui e delle sue idee, qualunque esse siano.

Nel frattempo, io sfido PUBBLICAMENTE il recensore o chiunque altro a riconoscere, a casa sua e nel suo impianto, se il suo impianto è alimentato da questi magici cavi da mille euro o dai miei cavi per computer da tre euro. Sono sicuro che il negoziante me li affiderà per un'altra prova. In palio ci mettiamo giusto giusto la cifra che costano i due cavi, duemila euro. Se io perdo il vincitore si becca duemila euro sull’unghia. Se invece vinco io fa un’offerta di duemila euro all’Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro, così non mi faccio la nomea di avido grassatore.

Vogliamo scommettere che anche questa volta nessuno accetta? Che quei soldi così ben spesi (nevvero, sono miglioramenti udibili ed obiettivi, addirittura scompare la grana ed è notevole il “silenzio”, se li deve rischiare lui identificando una differenza che vi ha assicurato essere SEMPRE MARCATA (è scritto in maiuscolo nell’articolo originale!) non si sogna neanche di metterli in palio?

La differenza tra un Brunello di Montalcino (cinquanta euro) ed il Tavernello (due euro) è marcata. La differenza tra un maglione di cachemire da ottocento euro ed uno di lana da venti euro comprato al mercatino è marcata. La differenza tra una cravatta di Marinella (novanta euro) ed una da cinque euro è marcata. Se qualcuno mi offre duemila euro per riconoscere bendato una di queste coppie di oggetti, io accetto al volo. Se la differenza tra i cavo Crystal Cable (mille euro) ed il cavo da computer (tre euro) è così marcata perché non accettano di guadagnare questi soldi così facilmente? Qualcuno ha una spiegazione? O la risposta è, parafrasando una espressione ben più grossolana, che è molto facile fare gli ispirati con i soldi degli altri?

A proposito, c’è una appendice piuttosto curiosa.

Come avrete capito con il rivenditore che ci ha prestato i cavi si è stabilito un bel rapporto di fiducia. Io ho comprato da lui un cd player molto costoso (il Nagra) ed un altro di noi sta provando l’apparecchio per demo, e sta pensando di comprarselo anche lui. Insomma, per suo merito (disponibiltà infinita) stiamo diventando ottimi clienti. Ebbene, io l’ho chiamato e gli ho detto che avevo letto le recensioni e che stavo pensando di comprarmi il cavo da mille euro in un paio di esemplari. Gli ho chiesto c che prezzo mi avrebbe fatto. Indovinate cosa mi ha risposto? Non ci crederete, ma mi ha detto di ripensarci e che me ne farà provare un modello molto più economico che secondo lui va altrettanto bene. Ho la fortissima sensazione che, pur non avendola ancora letta, sapesse benissimo cosa ci sarebbe stato scritto dentro questa recensione!

Grazie a tutti per l'incoraggiamento, per i commenti e per le critiche. Tutte cose molto gradite in questo blog, dove non esistono lucchetti nè espulsioni.

martedì 12 febbraio 2008

Nagra CDC (circa 13000 euro) contro Oppo DV980 (200 euro)

NOTA: il modello è il CDC e non il CDP come erroneamente scritto. Non potrebbero scegliere nomi diversi i maghi del marketing di queste case?? Ringrazio l'amico che mi ha fatto notare l'errore

http://www.nagraaudio.com/highend/doc_en/Brochure_NagraCD_eng.pdf

Non tutti i produttori e non tutti i rivenditori sono delle persone che vogliono azzannare il portafoglio degli appassionati. Questa brevissima ma appassionante esperienza de “il galileo audiofilo” mi ha fatto incontrare operatori onesti, convinti sinceramente di avere dei buoni apparecchi e certe che, anche alla cieca, quello che ritengono suonare bene sarebbe stato riconosciuto.

Proprio per questo motivo alcune settimane fa sono stato contattato da un operatore commerciale, che si è mostrato molto interessato alla nostra procedura di valutazione, e che ci ha offerto di provare alla cieca un prodotto del quale lui aveva un’ottima opinione. Siccome non volevo farmi coinvolgere in quello che dico possa essere un ostacolo per la valutazione, gli ho detto che sarei stato felicissimo di avere in prova l’apparecchio in questione, ma che avremmo fatto la prova alla seguenti condizioni: primo, in nessun modo io averi citato il suo negozio in questo blog. Secondo, le prove sarebbero state fatte alla cieca, nel mio impianto. Il suo CD player sarebbe stato paragonato a quello che per ora rimane sostanzialmente insuperato, ovvero l’Oppo DV980. Naturalmente, terza condizione, lui avrebbe potuto partecipare con noi alle prove, avrebbe potuto mettere a punto i collegamenti, ma durante la prova neanche lui avrebbe saputo quale dei due CD stava suonando. Volendo, avrebbe potuto dare i suoi giudizi, che sarebbero stati inclusi nella prova, ma anche i suoi giudizi sarebbero stati alla cieca.

Ebbene, il negoziante ha accettato. Convinto della nostra buona fede, ha anche accettato di non partecipare alla prova (non è italiano, che sia questo decisivo?). Noi abbiamo insistito, ma non ne ha voluto sapere. Ci ha solo dato alcuni consigli per utlilizzare al meglio il CD player, quale quello di lasciarlo acceso per un paio di ore con un disco in repeat prima di cominciare la prova e di disporre in un certo modo l’alimentatore (a destra del cd player), che noi abbiamo seguito.

Abbiamo fatto la nostra prova, e sono molto dispiaciuto di dirvi che questa volta l’Oppo è stato surclassato. Tutti i partecipanti alla prova sono riusciti a distinguere senza alcuna indecisione il Nagra dall’Oppo. Strano quanto, in fondo, le prove alla cieca siano semplici.
Quando una differenza c’è, tutti immediatamente dicono “è l’Oppo” o “è il Nagra”, nel 100% dei casi, mentre quando sono in ballo differenze ipotetiche tutti sono esitanti, ed i giudizi si distribuiscono come con una monetina con la quale si gioca a testa o croce.
Badate bene: il suono dell’Oppo era e rimane gradevolissimo. Sentire la musica con l’Oppo non la rende spiacevole, non altera il timbro, non rende inascoltabile un disco. Il fatto è che con il Nagra si sente diversamente, ed a mio giudizio meglio.. Se questo “meglio” vale i circa 13000 euro della differenza dei prezzi di listino dipende dai gusti personali e – più di tutti – dalla disponibilità economica. Ci sono persone che acquistano con fatica una Punto, altre che non si fanno problemi ad acquistare il modello più costoso di Porsche. Ovviamente l’atteggiamento dei due sarà diverso nei confronti di questo bellissimo CD player.

Quello che possiamo dire è che questa volta le differenze le abbiamo sentite; e che la costruzione del Nagra è bellissima, è un piacere guardarlo, utilizzarlo e sentirlo suonare. Manovrare le manopole fornisce lo stesso senso di piacere che si ottiene nel chiudere una porta di una Mercedes SL o nel manovrare il cambio di una Porsche 911. Oltre a questo, le differenze nel suono sono innegabili, anche alla cieca. Se poi queste differenze possano giustificare tanti euro di spesa, questo noi non possiamo dirlo, perché è una scelta personale, che deriva da quanto sono importanti queste differenze, da quanto è importante per l’acquirente la musica, e da quanto sacrificio comporta lo spendere più di 10000 euro in qualcosa di completamente superfluo.
Quelli che non possono permetterselo, si tranquillizzino. Comunque con l’Oppo sentiranno la musica benissimo, risparmieranno un sacco di soldi che io consiglio di spendere per biglietti di concerti dal vivo, perché dal vivo la musica è un’altra cosa anche rispetto a quella riprodotta dal migliore degli impianti. Per chi può permetterselo, lo consideri come un bell’orologio d’oro: qualcosa di inutile, bello e magnificamente costruito.

Da parte mia, io ho già comprato un Nagra CDP nuovo di zecca, che da oggi diventa il player di riferimento dell’impianto che usiamo nel Galileo Audiofilo. Quello che abbiamo utilizzato per le prove è a casa di uno di noi che sta decidendo se comprarsene uno anche lui.

Una morale, per i rivenditori. Se si ha un apparecchio e si è convinti della sua qualità, dedicare una unità ad un ruolo veramente “demo” e darlo in prova ai possibili acquirenti è il modo migliore per vendere. In questo caso penso che il nostro amico (del quale non posso dire il nome, quindi non scrivetemi per chiedere) sia molto soddisfatto del prestito del suo apparecchio a questo gruppo di audiofili che, sono pronto a scommettere, gliene compreranno almeno tre entro poche settimane…